Per Elisa
Un omaggio a una piccola vittima della violenza umana: Elisa Claps.
Scomparsa a Potenza all'età di sedici anni, il suo corpicino è stato rinvenuto dopo 17 anni nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità, proprio lì dov'era stata vista per l'ultima volta. Ancora oggi restano i dubbi su come siano state portate avanti le indagini, rendendo per molto tempo questo caso di cronaca nera di difficile soluzione.
L'argomento è trattato nel libro "Per Elisa", edito da Rizzoli a giugno 2011. Scritto da Gildo Claps (fratello maggiore di Elisa) e Federica Sciarelli (conduttrice di Chi l'ha visto?) è la fedele cronostoria degli eventi che prendono il nome di Caso Claps. Un racconto vivo di ricordi, sentimenti e cupa realtà accompagnano il lettore a ricordare un caso dalle tinte fosche, di cui tanto hanno parlato i media, soprattutto durante il tragico epilogo.
Chi ha seguito da sempre nella ricerca la famiglia di Elisa e creduto alle loro dichiarazioni è stata la trasmissione di Chi l'ha visto?. Lo fa anche ora nella pubblicazione di questo volume, dove le quattro mani si intrecciano fra storie e ricordi. Il volume di 450 pagine è diviso in episodi brevi che rendono il testo più snello e accentuano la suspense nel susseguirsi di notizie. Le diverse argomentazioni sono trattate da un punto di vista sia giornalistico che puramente "umano" di chi ha vissuto direttamente gli eventi. Il libro, infatti, ripercorre tutti gli aspetti del caso attraverso estratti giudiziari, resoconti investigativi, stralci di interviste a testimoni e indagati, ricordi e pensieri.
Tanti sono i nomi e personaggi citati fra le pagine del testo; molti di questi, con il senno di poi acquistano una luce ancor più sinistra sulla vicenda. Chi leggerà questo libro potrà trarre insegnamento sul mondo che ci circonda, fare un distinguo tra chi dovrebbe vergognarsi e chi indignarsi di fronte a depistaggi, false testimonianze, reticenze, oltre ovviamente a chi ha perpetuato l'omicidio e chi l'ha coperto, imparando a conoscere e giudicare le persone nel migliore dei modi.
Ognuno può fare qualcosa, nel suo piccolo, affinché le cose non vadano sempre nello stesso modo in questo nostro paese. Io ho deciso di parlare di questa storia, per non dimenticare, per ricordare che l'insidia dell'uomo e l'omertà si nascondono dappertutto.
Scomparsa a Potenza all'età di sedici anni, il suo corpicino è stato rinvenuto dopo 17 anni nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità, proprio lì dov'era stata vista per l'ultima volta. Ancora oggi restano i dubbi su come siano state portate avanti le indagini, rendendo per molto tempo questo caso di cronaca nera di difficile soluzione.
L'argomento è trattato nel libro "Per Elisa", edito da Rizzoli a giugno 2011. Scritto da Gildo Claps (fratello maggiore di Elisa) e Federica Sciarelli (conduttrice di Chi l'ha visto?) è la fedele cronostoria degli eventi che prendono il nome di Caso Claps. Un racconto vivo di ricordi, sentimenti e cupa realtà accompagnano il lettore a ricordare un caso dalle tinte fosche, di cui tanto hanno parlato i media, soprattutto durante il tragico epilogo.
Chi ha seguito da sempre nella ricerca la famiglia di Elisa e creduto alle loro dichiarazioni è stata la trasmissione di Chi l'ha visto?. Lo fa anche ora nella pubblicazione di questo volume, dove le quattro mani si intrecciano fra storie e ricordi. Il volume di 450 pagine è diviso in episodi brevi che rendono il testo più snello e accentuano la suspense nel susseguirsi di notizie. Le diverse argomentazioni sono trattate da un punto di vista sia giornalistico che puramente "umano" di chi ha vissuto direttamente gli eventi. Il libro, infatti, ripercorre tutti gli aspetti del caso attraverso estratti giudiziari, resoconti investigativi, stralci di interviste a testimoni e indagati, ricordi e pensieri.
Tanti sono i nomi e personaggi citati fra le pagine del testo; molti di questi, con il senno di poi acquistano una luce ancor più sinistra sulla vicenda. Chi leggerà questo libro potrà trarre insegnamento sul mondo che ci circonda, fare un distinguo tra chi dovrebbe vergognarsi e chi indignarsi di fronte a depistaggi, false testimonianze, reticenze, oltre ovviamente a chi ha perpetuato l'omicidio e chi l'ha coperto, imparando a conoscere e giudicare le persone nel migliore dei modi.
Ognuno può fare qualcosa, nel suo piccolo, affinché le cose non vadano sempre nello stesso modo in questo nostro paese. Io ho deciso di parlare di questa storia, per non dimenticare, per ricordare che l'insidia dell'uomo e l'omertà si nascondono dappertutto.
Pan
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