ArchScape - Aurora dalle dita color di rosa

  Esprimere la creatività, uno dei punti fondamentali della rubrica ArchScape. Giusto pensare alla figura dell'architetto non solo coinvolta dall'estetica degli edifici, ma intenta piuttosto alla progettazione attraverso le esigenze di realizzabilità, stabilità, e utilizzo più vantaggioso. Qui però non siamo davanti ad una commissione edilizia comunale, la fantasia può scorrere, anche se...


  In effetti, non sembra vedere un'architettura così inconsueta, esistono esempi realizzati del tutto simili e addirittura si può parlare di un vero e proprio movimento architettonico: il decostruttivismo.
   Tra i principali sostenitori di questo movimento ci sono Frank O. Gehry, Daniel Libeskind, Rem Koolhaas, Peter Eisenman, Zaha Hadid e il gruppo Coop Himmelb(l)au. Forse proprio all'ultimo nome, una cooperativa di architetti viennesi, si ispira maggiormente questa creazione estranea ai canoni classici della geometria. Si può quasi parlare di "non architettura", dove l'ambiente costruito e lo spazio interno è governato dal caos. Eppure le superfici non sono curve come nella maggior parte dei progetti degli autori menzionati, qui c'è una forte convergenza, ritorno, al futurismo.
  L'edificio immerso nella splendente luce mattutina, l'Aurora dalle dita color di rosa come era conosciuta ai tempi di Omero, si erge insieme al sole, quasi a voler richiamare l'alba di una nuova architettura.
Pan

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