Comunicazione fra torri

Non so come ringraziarvi, siete sempre in molti a seguire Il taccuino di PaN. Spero di fare del mio meglio, di pubblicare sempre nuove illustrazioni e scrivere qualcosa di sintetico che possa comunque essere accattivante. Ho deciso perciò di pubblicare nei prossimi giorni alcune nuove ricostruzioni ideali...
Cominciamo dalla prima: una scena di comunicazione fra torri.


Nel territorio, sia esso di montagna, di costa o collina, esisteva una rete di comunicazioni perpetuata da torri di segnalazione dislocate nei punti più strategici. Queste torri comunicavano visivamente, di notte grazie alla luce del fuoco, di giorno invece era il fumo a segnalare.
La prima scena illustrata, in particolare, si riferisce al periodo medievale dell'insediamento di Montecastrese, Camaiore. Sappiamo per certo che questo tipo di comunicazione visiva esisteva fin dal periodo preistorico. In seguito, troviamo avamposti di questo genere nel periodo della Grecia Classica ed Ellenistica, ai confini dell'Impero Romano (vedi figura in basso), e persino nelle torri costiere dell'Italia meridionale per avvistamenti contro gli attacchi di saraceni e incursori vari.


Una curiosa prova della presenza di questi avamposti viene dal sito di Micene e dalla sua tradizione letteraria. Sopra l'acropoli di Micene, sulla cima rocciosa del Profitis Ilias (Monte Profeta Elia), il Capitano B. Steffen, topografo di Schliemann, considerò la struttura presente proprio come una stazione di segnalazione, dove probabilmente vi era acquartierata una guarnigione. Ne trova  difatti conferma nella tragedia di Eschilo (Agamennone, vv. 1-7), quando accenna che sulla torre della reggia di Agamennone una sentinella scruta nel buio della notte, attendendo i segnali di fuoco. Clitennestra, grazie a questi segnali, apprende le notizie dal fronte dove la Guerra di Troia si è da poco conclusa (Eschilo, Agamennone, vv. 281-329).
Data la fitta rete di segnalazioni ottiche in tutta la Grecia, non è del tutto inverosimile che gli usurpatori del Palazzo di Micene siano venuti davvero a conoscenza, in una notte sola, della vittoria nello stretto dei Dardanelli (Faure, La vita quotidiana in Grecia ai tempi della Guerra di Troia, pp. 165-66). 

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