Il carro da guerra in epoca micena e nell’epopea di Omero

È innegabile che il carro sia uno dei principali veicoli dell'epoca Micenea, un veicolo di prestigio per i dignitari di palazzo. Vista l'importanza troviamo questo mezzo di trasporto e combattimento attestato su numerosi affreschi, sigilli, anelli, e bassorilievi di epoca Micenea. Anche i documenti dell'epoca ne parlano. 
Le tavolette ritrovate a Pilo annotano 100 paia di ruote, indicando con tutta probabilità un gruppo privilegiato di un centinaio di persone che spostandosi lungo il regno sorvegliavano 2 vaste province e 7 grandi centri. John Chadwick, il quale decifrò la Lineare B insieme a Ventris, dall'analisi delle tavolette stimò per Cnosso la presenza di 200 carri attivi.
A possedere un carro "in gestione" dal centro palatino potevano essere i cosiddetti followers, attestati dai documenti notarili. Un gruppo di individui, probabilmente di nobile origine, affiliati al palazzo, e possibili "compagni" del sovrano. Questi followers sono associati con certezza a unità di controllo costiero tramite decifrazione delle tavolette di Pilo. Dalle tavolette preservate a Pilo, databili circa al 1220 a.C., si ricavano alcuni indizi dai quali possiamo dedurre che i Greci si davano alle scorrerie predatorie nel nord-est dell'Egeo (l'area che sta tra la Grecia e l'Anatolia). Potrebbe, perciò, trattarsi di isole dalle quali passa l'esercito di Agamennone, come Sciro, Lemno e Tenedo, o della terraferma nell'area a sud della Troade, dove si sono svolte la maggior parte delle campagne di Achille (Wood 1985). Attraverso altri testi (tavolette di Pilo An 657, 519, 654, 656, 661), Pilo comunicava di aver dislocato dieci unità costiere lungo la Messenia, forse in concomitanza di pericolo d'invasione o di razzia nelle coste (Cultraro 2006).

Ricostruzione del Ponte Arkadiko presso Casàrma

Il carro doveva essere comunque usato da persone di alto rango della società, nobili e importanti guerrieri. Ciò appare evidente dallo stile delle rappresentazioni, dove il carro è associato a divinità mitiche o a individui che sembrano appartenere ad alti ranghi (Jansen 2002). Anche in Omero si nota questa particolarità, dove questo mezzo di trasporto è utilizzato dai grandi sovrani Achei. I sovrani avevano un carro con due cavalli, da loro dipendevano la cura delle armi e degli animali, affilati gli uni e ben nutriti gli altri (Il. II, 382-384 e 388-390).
In Omero il carro viene descritto con una cabina chiusa sui tre lati, composto da un telaio piegato con il calore che, probabilmente, arrivava ad altezza della vita, e una coppia di ruote attorno ad esso (Il. V, 262, 322, 722-732; X, 475; XI, 535; XVI, 406; XX, 500-501; XXI, 38).
Nell'Iliade i carri, principalmente, conducono gli eroi al campo di battaglia, o li spostano da un fronte all'altro, e dopo smontano per il duello. Gli aurighi, nel frattempo, mantengono il veicolo pronto, se necessario, ad una rapida ritirata o un rapido inseguimento. Ma non solo! Ci sono alcuni riferimenti nell'Iliade che parlano di combattimenti sul carro. Nestore, abile nel guidare il carro, arringa i guidatori di carri prima della battaglia. Li istruisce in modo da poter caricare in formazione:
"Nessuno – fidando nella sua forza e nei suoi cavalli – osi affrontare i Troiani da solo, davanti agli altri, e neppure si tiri indietro; sareste più deboli; ma se uno di voi dal suo carro può raggiungere un carro nemico, tenda la sua lancia, sarà molto meglio; così i nostri padri distruggevano mura e città, con questo pensiero, con questo ardore nel petto.(Il. IV, 293-309)
Ci sono altri esempi di questo specifico uso in combattimento: 
...i fanti uccidevano i fanti in fuga, i guerrieri sui carri uccidevano i loro avversari a colpi di lancia. (Il. XI, 718)
Per approfondire le raffigurazioni

Nestore ricorda, inoltre, quando da giovane durante un'incursione per razziare bestiame, vicino Pilo, ebbe la meglio combattendo con il carro:
Mentre avanzava lo colpii con la lancia di bronzo ed egli piombò nella polvere; allora balzai sul carro e stetti in prima fila. Si dispersero da ogni parte gli Epei superbi quando videro cadere il loro capo dei guidatori di carro, che era il più forte in battaglia. Ed io mi lanciai simile a nera tempesta e presi cinquanta carri e intorno a ciascuno di essi due guerrieri, abbattuti dalla mia lancia, morsero la terra coi denti. (Il. XI, 742-748)
Nonostante le numerose rappresentazioni mostrano l'utilizzo dell'arco come arma usata sul carro, come avviene nel Vicino Oriente, nelle zone del Mar Egeo il giavellotto e la lancia erano le armi preferite da utilizzare dal carro. Ciò è attestato anche nell'Iliade, quando Pandaro, deluso per l'inefficacia del suo arco, si decide a combattere contro Diomede dal carro con la lancia:
"Tieni tu, Enea, le redini e i tuoi cavalli, [...] io sosterrò l'assalto di quest'uomo con la mia lancia acuta." (Il. V, 230-238)

Scontro tra Achei e Troiani sulla piana polverosa di Troia

PaN

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  1. Le traduzione dall'Iliade sono di Maria Grazia CIANI, edizione Marsilio Editori.

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