Illustratore Archeologico

Stranamente l'Italia, nazione con il più vasto patrimonio culturale riconosciuto (50 siti UNESCO ad oggi), non sembra dedicare la giusta rilevanza a una delle figure professionali molto note nei paesi anglosassoni: l'Illustratore Archeologico.
Con questo sintetico articolo del mio blog cercherò di spiegare chi è questa figura professionale, di cosa si occupa e quali devono essere i suoi requisiti, mostrando anche delle immagini di riferimento.

L'Illustratore Archeologico è una figura professionale estremante tecnica che deve avere una serie di competenze per produrre una vasta gamma di rappresentazioni dedicate ai Beni Culturali.
Questa figura può provenire dall'ambito archeologico, architettonico o puramente grafico, purché sia in possesso di competenze in tutte e tre le discipline. Deve essere in grado di muoversi in modo interdisciplinare riconoscendo e soprattutto interpretando i vari dati.
Inoltre l'illustrazione archeologica comprende una serie di sotto discipline:
  • Topografia
  • Fotografia
  • Illustrazione dei reperti
  • Illustrazioni e ricostruzioni virtuali
Topografia o Rilievo servono a produrre una documentazione scientifica e accurata dello stato di fatto. Qui una serie di attrezzature particolari (stazioni totali, droni, scanner 3D, GPS e GIS) servono a ricreare piante, prospetti e sezioni ma anche prospettive e assonometrie del dato archeologico. Nello specifico non è importante che l'illustratore debba essere esperto o in possesso di tale attrezzatura, ma deve sapere come usare quei dati.
Fotografia anch'essa indispensabile per produrre una documentazione affidabile dello stato di fatto di siti archeologici, edifici, manufatti e paesaggi. Per registrare i dati ormai ha preso piede la fotografia digitale che si è affiancata alla fotografia aerea e satellitare, soprattutto per l'individuazione di nuovi siti. La fotografia è la base per ottenere delle buone rappresentazioni, perciò un illustratore dovrà essere in grado di usarne gli strumenti e avere l'occhio allenato all'osservazione e alla creazione di una buona composizione.
Illustrazione dei reperti per documentarli, renderli leggibili e pubblicarli attraverso un linguaggio univoco e semplificato. Due le principali tecniche di rappresentazione: matite e inchiostri, quindi a mano libera, e attraverso software per la creazione d'immagini vettoriali (AutoCAD, Illustrator, Photoshop, ecc.). Quelle ottenute a mano libera vengono spesso disegnate prima a matita e poi ripassate con la china su carta o su lucido (vedi figg. 1, 2, 3). Le sezioni possono essere indicate bianche con un tratto più consistente o completamente annerite. Il puntinato si usa per descrivere la volumetria e la colorazione dei reperti.
Illustrazioni e ricostruzioni virtuali al fine di comunicare e d'interpretare siti archeologici, edifici, manufatti e paesaggi. Si tratta di rappresentazioni visivamente accattivanti realizzate con varie tecniche, da quelle del disegno tradizionale a quelle digitali 2D e 3D, passando per la realtà virtuale e quella della produzione di animazioni.








3 consigli per chi è interessato alla carriera dell'Illustratore Archeologico:
  • Avere una buona conoscenza sia dei software per la produzione di immagini digitali (AutoCAD, Photoshop, 3D Studio Max, ecc.) che della rappresentazione a mano libera. 
  • Dotarsi di un buon portfolio (online e cartaceo) con il lavoro pertinente al settore dei Beni Culturali
  • Essere presente sulla rete attraverso siti, social e blog, senza mai dimenticare la rete di contatti reali che si possono creare partecipando a manifestazioni culturali, conferenze, mostre, musei. 
Per approfondire consultare gli altri articoli relativi:

PaN

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