Clitennestra

Figlia di Tindaro e di Leda. Zeus innamorato di Leda si unì a lei sotto forma di cigno, dando vita a Elena e Polluce, ma nella stessa notte anche Tindaro unitosi alla moglie generò Castore e Clitennestra (Apollodoro, III, 10, 7 sgg.).
Sebbene la sua natura non sia divina come quella di Elena, suscitò la passione di Agamennone, il potente re di Micene, nel volerla a tutti i costi in moglie. Lui ne assassinerà il marito Tantalo e il figlio ancora infante. Poi ottenuto il perdono si unirà con lei in seconde nozze.


Dall'unione dei due nacquero: Elettra, Ifigenia, Crisotemi e Oreste. L'imposizione da parte di altri capi nella guerra contro Troia di un sacrificio ad Artemide e il suo consenso ad immolarne la figlia Ifigenia, anche se poi non si consumò, produsse in Clitennestra un rancore eterno alimentato dalle insidie del cugino di Agamennone, Egisto, figlio di Tieste. Egisto e Agamennone erano entrambi parenti di Pelope, sul quale gravava una maledizione che ne avrebbe colpito i discendenti. Infatti finita la guerra, Agamennone, tornato a casa con la schiava Cassandra, figlia di Priamo, si trovò in una congiura ordita proprio da Egisto e Clitennestra. In Clitennestra, l'istinto omicida  prese il sopravvento sulla ragione. Non le bastò la morte del marito, la sua furia si scaricò verso l'incolpevole Cassandra, concubina e preda di guerra del marito, e sui gemelli avuti da Agamennone. Cercò di uccidere anche il suo legittimo figlio, per assicurare il trono ad Egisto, ma Oreste venne salvato dalla sorella Elettra e condotto in Focide. Proprio Elettra e Oreste vendicheranno in seguito il padre.
Il periegeta Pausania non si sente di condannare del tutto Clitennestra ed Egisto, poiché non sa dire con certezza chi abbia cominciato le offese. Agamennone infatti uccise Tantalo, figlio di Tieste e promesso sposo di una Clitennestra ancora giovane (Pausania, II, 18, 2).

Viene rappresentata affianco alla madre Leda sulla base della statua di Nemesi di Ramnunte, dove si svolge il tradizionale incontro con la sorellastra Elena. Tra le altre figure spiccano, Agamennone, Menelao, Pirro, il padre Tindaro e i fratelli Castore e Polluce. La statua è nota da alcuni frammenti conservati al museo di Atene.
Clitennestra che uccide Cassandra con un pugnale viene raffigurata nella lamina bronzea del 700-650, dal Museo Archeologico Nazionale di Atene (vedi immagine a destra). Mentre su una presa bronzea di uno scudo, del 575-550 conservato al Museo Archeologico di Olimpia, c'è Clitennestra che tiene Agamennone mentre Egisto lo uccide.

Grazie alle opere dei poeti tragici, colpiti dal suo destino e dalla sua gelosia, Clitennestra ricopre un ruolo di rilievo nella mitologia greca, pur avendo episodi limitati nei grandi miti. Essi si servirono di pochi stralci sparsi nell'Odissea per comporre struggenti drammi che la vedono come protagonista. Tra gli autori che dedicarono a lei la propria opera ci sono Eschilo, Sofocle ed Euripide. Fra gli autori latini vanno ricordati Livio Andronico e Lucio Accio.

PaN

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