Il ponte preistorico di Arkadiko a Kazarma

Nella strada verso Epidauro, che partiva da Tirinto, si possono trovare i resti di quattro ponti nei pressi di Kazarma (o Casàrma). I ponti superstiti attestano la presenza di una importante strada realizzata durante l’Età del Bronzo. Ancora oggi la strada moderna segue il tracciato antico e mette in collegamento il Golfo Argolico con quello Saronico.

Argolide (nord-est del Peloponneso), siti principali dell’Età del Bronzo e loro sistema di stradale.
Fonte: a partire da French (2002, fig. 3), Jansen (1997, map. 1; 2002, map. 1), Knauss (1999, abb. 29), Hope Simpson (1981; 1998, fig. 2).

Tra i ponti conosciuti, quello di Arkadiko (o Kazarma) è tra i migliori conservati e presenta le dimensioni più notevoli in alzato. Il ponte è situato ai piedi dell’acropoli del IV sec. nota come Kazarma, passando vicino a una tomba a tumulo molto più antica. Come lo è stata in antichità, la via che lo attraversa è ancora oggi in uso alla popolazione locale per trasporti agricoli.
Ricostruzione del Ponte Arkadiko presso Casàrma
Si tratta della semplice tipologia di ponte ad arco, uno fra i più antichi giunto ai giorni nostri. Un'opera d'arte assolutamente eccezionale nell'architettura greca (Adam, L’architecture militaire grecque, 1982). Ancora in ottimo stato, questo ponte non può essere facilmente datato, ma si può constatare che è costituito da grandi blocchi di pietra simili per dimensioni e forma a quelli delle mura di Tirinto, con piccole scaglie di pietra inserite negli interstizi a rinforzare la muratura. Anche la volta ogivale, ricorda le gallerie della medesima città, va attribuita all'epoca Micenea. Per affinità costruttive e del materiale (calcare rosso e grigio) può essere datato, perciò, come le mura “Ciclopiche” dell’Acropoli di Tirinto della terza fase edilizia; ovvero la seconda metà del XIII sec. quando le mura di Tirinto assumono l'aspetto definitivo. Sempre a questo periodo appartengono le gallerie della fortezza, la cui costruzione con il sistema “in aggetto” crea archi a sesto acuto, rappresentando una importante conquista tecnica dell'epoca (Papadimitriou, Tirinto, guida storica ed archeologica, 2001).
Spaccato assonometrico ideale, rappresenta le alcune tipologie di strade, ponti e canali sotterranei di scolo in Argolide
L'arco del ponte è chiuso da una pesante chiave che fa da cuscinetto tra le pareti inarcate e sempre più aggettanti, al di sotto scorreva un torrente, componendo uno stretto passaggio circondato da sette pietre di dimensioni più grandi. 
La struttura è lunga 22 m, larga 5,60 m alla base e l'altezza nel punto massimo dal letto del torrente è di 4 m. La larghezza della carreggiata in cima è di circa 2,5 m, ottimale per il passaggio di un carro. La carreggiata era protetta dai muri laterali, sicuramente più alti rispetto al piano di calpestio, che facevano da cordoli sulla strada e da balaustra per proteggere l'attraversamento  del ponte (Hope Simpson, The Mycenaean Highways, 1998).

Strade: a) pianta e sezione della strada di Agrilovounaki; b) pianta e sezione del ponte Arkadiko.
Pianta e sezione del ponte Arkadiko
Fonte: a partire da Küpper (1996, abb. 171-172).
Nel 2002 l'autore ha effettuato una indagine ripercorrendo l'antica arteria Tirinto-Epidauro, compresa l'investigazione e il rilievo mirato del ponte di Arkadiko.
Appare ovvio che fosse realizzato per il passaggio dei carri, per spostare velocemente truppe e collegamenti commerciali. Un'opera sicuramente di grande importanza strategica, che solo il potere palazziale poteva permettersi di realizzare. Con blocchi megalitici e arco ogivale, chiuso da una pesante chiave di volta, va accostato alle mura ciclopiche di Tirinto, cioè al Tardo Elladico III (1300-1190 a.C. circa).

Indagine e rilievo del Ponte Arkadiko presso Casàrma

Arch. Panaiotis Kruklidis

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